La medaglia d'oro Luciano Dal Cero e la sorella Lisetta

Luciano Dal Cero nasce a Monteforte d’Alpone il 7 gennaio 1915. Iscritto alla Facoltà di Scienze Politiche presso l’Università di Padova, si dedica tra i primi alla cinematografia per ragazzi. Dopo l'8 settembre, insieme alla sorella Lisetta, organizza una prima forma di Resistenza sui monti della Lessinia e nelle valli circostanti, dimostrando grande valore e coraggio. Viene arrestato dalla polizia fascista che lo rinchiude per mesi nel carcere degli Scalzi. Ottenuta la libertà condizionata, nell'autunno del ’44 costituisce la brigata partigiana “Luciano Manara”, che raggruppa i combattenti della Vallata d’Alpone, con sede a Roncà. A seguito di un conflitto a fuoco con i soldati tedeschi, il 29 aprile 1945 muore per " fuoco amico".
Pochi anni dopo, il 25 aprile del 1951, il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi ne onora la memoria con la medaglia d’oro al Valor Militare.
La sua vita ha rappresentato, da allora, un esempio di valore e di lotta per gli ideali della Libertà. Dal 1975, grazie anche all’impegno della sorella Lisetta, prima Dirigente, l’edificio della nostra scuola è intitolato alla figura di Dal Cero.
Grazie alla collaborazione costante di un team di docenti e studenti, da anni viene coltivato con passione il ricordo di questo giovane Eroe attraverso la produzione di saggi e docu-film. In particolare, nel 2019, l'Istituto ha voluto commemorarne la figura con la pubblicazione del libro “Luciano Dal Cero, una vita per la libertà” e del docu-film “Sui sentieri della memoria” che si è rivelato un piccolo capolavoro, capace di raccontare, nelle scuole, la figura di questo valoroso combattente. Negli anni, la straordinaria dedizione verso la ricerca storica del team dei docenti coinvolti ha portato a grandi riconoscimenti nazionali molto prestigiosi che restano per noi motivo di vanto e di orgoglio.
Lisetta Dal Cero, il legame col fratello e con la nostra scuola

Elisa Maria “Lisetta” Dal Cero (1918–2002), nata a Monteforte d’Alpone, fu insegnante, partigiana e politica. Orfana di madre a soli otto mesi, crebbe con le zie in un ambiente di forte antifascismo.
Studiò con brillantezza: dopo il diploma magistrale conseguì la maturità scientifica e si iscrisse alla facoltà di Fisica a Padova, dove maturò un’avversione profonda al regime fascista. Si laureò nel 1941, ma il rifiuto di tesserarsi al partito fascista rese difficile la sua carriera di insegnante: Lisetta non accettò mai compromessi, opponendosi a ogni imposizione che violasse la libertà.
Dopo l’8 settembre 1943 entrò attivamente nella Resistenza accanto al fratello Luciano, comandante della brigata “Luciano Manara”. Svolse compiti di collegamento e di aiuto ai prigionieri, subendo anche il carcere e violenze, dalle quali seppe liberarsi. Alla tragica morte di Luciano nel 1945, Lisetta raccolse la sua eredità morale e continuò a guidare i compagni, mantenendo vivo il ricordo del sacrificio fraterno.
Nel dopoguerra si impegnò nella politica e nella memoria. Inizialmente iscritta all’ANPI, ne uscì per fondare l’Associazione Volontari della Libertà con Raffaele Cadorna, preferendo un orientamento più vicino alla sua fede cattolica. Entrò nella Democrazia Cristiana, divenendo consigliera e assessore comunale a Verona, benché ostacolata in quanto donna. La sua militanza era intesa come servizio al bene comune e promozione della democrazia.
Parallelamente, Lisetta dedicò la vita all’insegnamento. Fu docente di matematica e topografia, preside di vari istituti, e nel 1972 assunse la direzione del nuovo Istituto tecnico-commerciale e per geometri di San Bonifacio. Fu lei a dargli identità e autonomia, lasciandolo nel 1975 con il nome Istituto “Luciano Dal Cero”, in memoria del fratello caduto per la libertà. Quel gesto non fu solo un atto affettivo, ma la testimonianza del legame indissolubile tra la scuola, la formazione dei giovani e i valori della Resistenza. L’istituto divenne così un luogo vivo della memoria, custode di una storia familiare e collettiva.
Lisetta vi tornò più volte come ospite e testimone, trovando negli studenti e nei docenti interlocutori attenti. Ancora nel 2024, un volume a lei dedicato è stato presentato proprio in istituto, suggellando il legame tra la sua vita e la missione educativa della scuola.
Morì nel 2002, insignita di sette onorificenze, tra cui la Medaglia di bronzo al Valor Militare e il titolo di Grande Ufficiale della Repubblica. Rimane figura esemplare, capace di unire coraggio civile, fede cristiana e passione educativa.
L’Istituto “Luciano Dal Cero” conserva e tramanda la sua eredità, simbolo di una vita spesa per la libertà e la formazione delle nuove generazioni.

