Articolo "Nikolajewka" di Tessari Gabriele

Ottant’anni fa, esattamente il 26 gennaio 1943, durante la Campagna italiana di Russia avvenne un tragico scontro, il quale prese successivamente il nome di Battaglia di Nikolajewka.

L’esercito italiano era circondato, la sera stava calando e la situazione era in totale stallo, fu allora che il Generale Reverberi, comandante della Tridentina, salì su un semovente tedesco e gridando "Tridentina avanti!" trascinò i suoi uomini all’assalto, i quali travolsero la linea di resistenza sovietica, costringendoli alla ritirata. Ciò che rimaneva dell’esercito italiano si mise in marcia verso Gomel in Bielorussia, lasciandosi alle spalle i corpi esanimi di compagni e non. Arrivarono a destinazione il primo marzo e cinque giorni dopo cominciò l’operazione per il rimpatrio di coloro che erano sopravvissuti. Per il viaggio di andata furono necessari ben 200 treni, per il ritorno ne bastarono 17.

Il 16 gennaio 1943, ovvero il primo giorno della ritirata, l’esercito italiano contava 61550 alpini, 40000 non riuscirono a salire su quei treni per tornare dalla proprie famiglie.

Questa sproporzione abissale fa capire la gravità e l’importanza storica di quanto accaduto al fronte russo.

Per commemorare coloro che caddero in questa sanguinosa e cruenta battaglia, il 4 febbraio 2023 nel comune di Soave si è svolto il 14° Pellegrinaggio al Monumento Nazionale dedicato ai Caduti di tutte le Patrie nella Campagna di Russia 1941-1943.

La cerimonia è partita dalla Sede Municipale di Soave, con un corteo formato da oltre 350 persone, delle quali 180 studenti provenienti dagli istituti superiori di San Bonifacio Luciano Dal Cero e Guarino Veronese, oltre ad alcuni alunni della Scuola Elementare di Soave. Presenti inoltre rappresentanti di alcune istituzioni del territorio, il tutto animato dal corpo bandistico. Successivamente il corteo si è spostato al Monumento di Piazza Costituzione, dove la banda ha eseguito l’ “Onore ai caduti” susseguito dall’Inno di Mameli e l’alza bandiera.

Da qui il corteo ha proseguito verso il Monumento Nazionale ai Caduti di tutte le Patrie nella battaglia di Nikolajewka, dove ha avuto luogo la prima parte della cerimonia di commemorazione.

In primo luogo, nell'esecuzione da parte della banda degli inni nazionali di Italia, Russia, Ungheria, Romania e Germania, accompagnati dell'alzabandiera delle rispettive Nazioni, è stato sottolineata la scelta di intitolare il monumento al valore della Pace tra le nazioni. Al termine degli inni, la cerimonia è continuata con i bambini della Scuola elementare di Soave,i quali hanno posato dei garofani rossi in onore ai 34 caduti soavesi, successivamente le autorità hanno deposto una corona d’alloro ed infine è stata posta una lampada votiva in onore dei caduti in battaglia.

Al termine della cerimonia il corteo si è spostato attraverso le vie cittadine, fino ad arrivare all’auditorium della Cantina Rocca Sveva.

Una volta accomodati tutti i presenti, il Coro Città di Soave ha dato inizio alla conferenza presentata dal senatore Gastone Savio, promotore dell’evento assieme all’assessore del comune di Soave Marta Aldegheri.

La conferenza è stata aperta dall'intervento del sindaco di Soave Matteo Pressi, il quale ha tenuto a sottolineare l’importanza di portare avanti i valori tramandati fino ad ora.

Successivamente è intervenuta l’assessore regionale alle Pari Opportunità e Lavoro Elena Donazzan, la quale in un toccante discorso ha ricordato lo zio Franco caduto in Russia, ha continuato il suo discorso dicendo:«La presenza di tanti giovani qui oggi è segno di speranza che questa iniziativa proseguirà e ci dice che abbiamo famiglie e ricordi per cui fare memoria».

In rappresentanza della Provincia Federica Losi è poi intervenuta affermando:«Il valore della pace oggi, dopo ottant’anni, è ancora lontano, perchè parliamo di guerra oggi e questa è una sconfitta per tutti». Infine ha ricordato il sacrificio compiuto dai giovani caduti in Russia.

In seguito è intervenuto il Generale di Corpo d’Armata Massimo Scala, Comandante delle Forze Operative Terrestri di Supporto di Verona, il quale in un primo momento ha narrato le vicende degli Alpini al Fronte Russo, successivamente, sulla stessa linea del discorso della consigliere Federica Losi, ha dichiarato: «Ottant’anni fa si svolse una pagina di storia e di eroismo a Nikolajewka che dette avvio alla ritirata. Non molto lontano da lì, ottant’anni dopo, si sta combattendo un’altra guerra in Europa. Quella di ottant’anni fa fu una vittoria di disperazione. Oggi questa guerra minaccia l’intera umanità».

L’ultimo intervento della giornata è spettato ad alcuni ragazzi della sezione 5 BM dell’Istituto ISISS M.O. Luciano Dal Cero, i quali hanno esposto una loro riflessione ricavata in seguito ad una ricerca storica svolta da loro medesimi. «Ora però è anche il momento di ribadire che non esiste una guerra “giusta”. Tutte le guerre sono sbagliate perché sono il fallimento della capacità dell’essere umano di risolvere i problemi di convivenza». Questo è quanto i ragazzi dell’Istituto ISISS M.O. Luciano Dal Cero hanno tenuto a sottolineare: continuando il discorso hanno ricordato l’importanza dell’articolo 11 della nostra Costituzione italiana e il ripudio della guerra come principio in esso contenuto.

La conferenza è poi terminata tra gli applausi scroscianti di tutti i presenti.

 

Tessari Gabriele, classe 5 BM, ISISS M.O. Luciano Dal Cero